La Habana 1° maggio 2007

Sono le 5 di mattina quando suona la sveglia per i compagni dei circoli di Frascati e Velletri, ci si alza volentieri con la consapevolezza di accingersi a partecipare a qualcosa di straordinario per noi e ….di ordinario per  il popolo cubano……..il “Primero de Mayo ” en la Plaza della Revolucion “…..

Usciamo alle 5  e mezza e le strade che portano alla Plaza già brulicano di gente festosa e combattiva, ovunque camion, pulman, auotomobili che scaricano porzioni di popolo che si avvia verso i punti di raduno, suonando e ballando salsa allo spuntare dell’alba.

Dai compagni dell’ ICAP abbiamo avuto  l’opportunità di partecipare alla manifestazione sedendo nella tribuna riservata alle delegazioni estere e quindi in posizione ottimale per assistere alla sfilato di popolo. Alle 8 in punto si apre il corteo con un immenso striscione che reclama la “PRISON POR EL VERDUGO ” posada carriles e via via con tutti i rappresentanti delle organizzazioni dei lavoratori Cubani.

E’ semplicemente meraviglioso assistere a questa manifestazione di dignità, compostezza, combattività e …allegria, con cui i Cubani festeggiano a modo loro la festa del lavoro, e per noi e altre centinaia e centinaia di compagni provenienti da tutto il mondo è un momento di internazionalismo intenso: argentini, brasiliani, venezuelani, canadesi, francesi, ecuadoregni, portoghesi, spagnoli, irlandesi……c’è tutto il mondo antagonista qui a rappresentare quei popoli, o meglio, parte di essi che si battono contro il capitalismo feroce e distruttivo, contro le guerre, contro lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, per l’idea che “un altro mondo migliore è possibile”! Dopo circa 3 ore di sfilata ininterrotta con circa un milione di persone, la manifestazione termina con centinaia di bandiere Cubane che chiudono il corteo ed è un colpo d’occhio davvero che mette i brividi, perchè quello che rappresentano quelle bandiere nelle coscienze di tutti noi, è patrimonio indelebile per chi si batte ogni giorno contro tutte le ingiustizie e sopraffazioni in qualunque parte del mondo esse si manifestino. Sotto un sole cocente e impietoso ci avviamo stanchi, accaldati, ma felici a bere un refresco.

Il Giorno dopo ci rechiamo al Parque Lenin, ove è situato il busto che ricorda la compagna Celia Sanchez Manduley, per un omaggio dei compagni di Frascati, a cui è intestato il circolo, dove viviamo un’altro momento di intensa e commossa partecipazione al ricordo di questa compagna che ha dato un contributo determinante alla riusciuta della rivoluzione.

Antonio Maiorino