Riassunto delle violazioni commesse contro i cinque prigionieri politici in carcere negli Stati Uniti per avere combattuto il terrorismo

Nel caso dei Cinque, il processo è stato celebrato in una città totalmente ostile agli accusati, nella quale era impossibile effettuare un processo giusto e imparziale e questo era stato previamente dimostrato dagli avvocati della Difesa che avevano presentato una Mozione per la richiesta di cambiamento della sede che fu respinta, VIOLANDO così gli Emendamenti V “…nessuno può essere privato della libertà senza il dovuto processo legale…” e VI “…in tutte le cause penali, l’accusato godrà del diritto a essere giudicato rapidamente e in pubblico da una giuria imparziale …” della Costituzione nordamericana, e l’Articolo 8 della Convenzione Americana sui Diritti Umani “Ogni persona ha diritto di essere sentita, con le garanzie ed entro un termine ragionevole, da un giudice o da un tribunale competente, indipendente e imparziale…” e l’Articolo 14 del Patto Internazionale dei Diritti Civili e Politici delle Nazioni Unite “…ogni persona avrà diritto di essere sentita pubblicamente e con le dovute garanzie da un tribunale competente, indipendente e imparziale…”. Possiamo affermare che tutto il processo effettuato contro i Cinque è stato illegale e incostituzionale.

I Cinque sono stati sottoposti a trattamenti crudeli, inumani e degradanti per essere stati sottoposti, per 17 mesi e 48 giorni, a isolamento in celle di punizione senza aver commesso atti di indisciplina, IN VIOLAZIONE dell’8° Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti “…non si infliggeranno pene crudeli e inusitate …”, del Regolamento del Buró de Prisiones “…il tempo massimo di confino in celle di punizione non deve eccedere 60 giorni…”, dell’Articolo 5° punto 2 della Convenzione Americana sui Diritti Umani “…Nessuno deve essere sottoposto a torture né a pene o a trattamenti crudeli, inumani e degradanti. Ogni persona privata della libertà sarà trattata con il dovuto rispetto alla dignità intrinseca all’essere umano”, e dell’Articolo 30 (1) delle Regole Minime delle Nazioni Unite per il trattamento dei detenuti “Un detenuto potrà essere sanzionato solo in conformità alle prescrizioni della legge o del regolamento.

È priva di precedenti la condanna a Gerardo Hernández per cospirazione volta a commettere assassinio, senza prove, testimoni, e nemmeno prove circostanziali che lo vincolino al supposto crimine.
Gerardo Hernández, Ramón Labañino e Antonio Guerrero sono stati condannati con l’accusa di cospirazione per commettere atti di spionaggio, senza prove che avessero avuto accesso a documenti segreti o confidenziali del Governo degli Stati Uniti,
IN VIOLAZIONE dell’Articolo 9 del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici “…nessuno potrà essere privato della sua libertà, salvo per le cause fissate dalla legge e in accordo ai procedimenti da questa stabiliti …” e dell’Articolo 8 (1) della Convenzione Americana sui Diritti Umani “Ogni persona ha diritto di essere sentita, con le debite garanzie ed entro un termine ragionevole, da un giudice o da un tribunale competente e imparziale, stabilito precedentemente dalla legge, nel sostegno di qualunque accusa penale formulata contro di lei …”

Nel giudicare la decisione del Governo Cubano di abbattere gli aerei, il 24 febbraio 1996 all’interno del suo spazio aereo e in legittima difesa della sovranità della Repubblica di Cuba, il tribunale HA VIOLATO la Dottrina dell’Atto di Stato che è stata chiaramente e ripetutamente riconosciuta dalla Corte Suprema degli Stati Uniti.

Il processo effettuato contro i Cinque è stato caratterizzato dalla manipolazione dei mezzi di prova che hanno costituito evidenze per il processo, come il ritardato accesso alla documentazione classificata sotto la categoria di CIPA e la mancata consegna delle prove, il che ha dato origine a ritardi non necessari e prolungati dell’inizio del processo e ha ostacolato il lavoro della Difesa, che ancora oggi, cinque anni dopo, non ha avuto accesso a molte di queste prove e che continua a presentare ricorsi legali che le permettano di accedere a questi documenti per sviluppare il processo d’appello, VIOLANDO il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, “Ogni persona accusata di un delitto avrà diritto alle seguenti garanzie minime: b) a disporre del tempo e dei mezzi adeguati per la preparazione della sua difesa” e l’Articolo 8 inciso C della Convenzione Americana sui Diritti Umani, “Ogni persona incolpata di un delitto ha diritto che si presuma la sua innocenza fino a quando non venga stabilita legalmente la sua colpevolezza. Durante il processo, ogni persona ha diritto, in piena uguaglianza, alle seguenti garanzie minime: c) La concessione all’accusato del tempo e dei mezzi adeguati per la preparazione della sua difesa”.

Dallo stesso momento in cui i Cinque furono arrestati, attraverso i diversi mezzi di stampa di Miami è stata portata avanti una campagna nella quale sono stati dichiarati colpevoli, VIOLANDO l’Articolo 14, paragrafo 2, Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, “…ogni persona accusata di un delitto ha diritto a che si presuma la sua innocenza fino a quando non si provi la sua colpevolezza in conformità alla legge”.

In ripetute occasioni ad Antonio Guerrero è stata negata l’assistenza medica, VIOLANDO l’Articolo 24 delle Regole Minime delle Nazioni Unite per il trattamento dei detenuti “Il medico dovrà visitare ogni detenuto appena possibile dopo il suo ingresso e ulteriormente tanto di frequente quanto sia necessario”.

A René González, cittadino nordamericano, è stato impedito di tenersi in comunicazione con la sua figlioletta, anche lei cittadina nordamericana, e che al momento in cui René venne arrestato aveva solo quattro mesi di età, VIOLANDO l’Articolo 10 della Convenzione Internazionale dei Diritti del Bambino “…il bambino i cui genitori risiedono in Stati diversi avranno diritto a mantenere periodicamente, salvo in circostanze eccezionali, relazioni personali e contatti diretti con entrambi i genitori”.

Il Governo degli Stati Uniti ha impedito la visita sistematica dei loro familiari. Nei casi di Gerardo y René, la violazione è arrivata fino al punto di negare loro, fino a questo momento, tutte le possibilità di ricevere le visite delle loro mogli. VIOLANDO IN MODO EVIDENTE l’Articolo 37 delle Regole Minime per il trattamento dei detenuti “I detenuti saranno autorizzati a comunicare, sotto la debita sorveglianza, con la propria famiglia e con amici di buona reputazione sia per corrispondenza sia mediante visita” e l’Articolo 5 punto 3 de la Convenzione Americana sui Diritti Umani, “La pena non può trascendere la persona del delinquente”

I CINQUE SONO PRIGIONIERI POLITICI ai quali viene negata la loro condizione e li si mantiene assoggettati a un regime uguale e tra delinquenti comuni, VIOLANDO l’Articolo 8 delle Regole Minime delle Nazioni Unite per il trattamento dei detenuti “I detenuti appartenenti a categorie diverse dovranno essere alloggiati in stabilimenti diversi o in differenti sezioni degli stabilimenti, secondo il loro sesso e l’età, i loro precedenti e i motivi della detenzione”.

Emettendo in forma rapida un verdetto di colpevolezza dei Cinque per tutti i capi d’imputazione, la Giuria ha avuto un comportamento sospetto e inusuale nel non sollecitare chiarimenti, nel non esprimere dubbi, nonostante la complessità del caso e nonostante sia stato un processo molto prolungato (5 mesi), nonostante esistano decine di migliaia di pagine di documentazione.

Le sentenze dettate contro i Cinque hanno un carattere vendicativo, irrazionale, smisurato. La giudice non ha accettato nessuna delle attenuanti suggerite dalla Difesa e dagli ‘oficiales probatores’ e ha accolto le aggravanti richieste dalla Procura.

I CINQUE DOVRANNO ESSERE RICONOSCIUTI COME DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI, STATUS ISTITUITO NELLA DICHIARAZIONE SUI DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI, APPROVATA DALL’ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE NEL 1998, PER CHI COMBATTE QUELLI CHE VIOLANO I DIRITTI UMANI, LA DELINQUENZA ORGANIZZATA E I TERRORISTI.