Vogliamo giustixia e libertà per Cuba

Ogni uomo deve sentire sulla propria guancia lo schiaffo dato ingiustamente
sulla guancia di qualsiasi uomo, in qualsiasi parte del mondo
JOSÉ MARTÍ

Cuba condanna il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni.
Cuba non permetterà mai che il suo territorio venga utilizzato per azioni terroristiche
contro il popolo degli Stati Uniti o contro qualsiasi paese.
Cuba rivendica il diritto a difendersi contro il terrorismo
FIDEL CASTRO

Da oltre quarant’anni negli Stati Uniti – come risulta anche da documenti del Governo statunitense, ora declassificati – vengono progettate, finanziate, promosse, favorite e attuate azioni contro Cuba che vanno dall’invasione armata all’assassinio dei dirigenti della Rivoluzione, dagli attentati contro persone o beni alla diffusione di malattie epidemiche, dalle trasmissioni radio-televisive illegali che incitano a commettere atti criminali o di guerra, al finanziamento e all’addestramento di gruppi paramilitari per azioni armate sul territorio cubano. Tutto questo è terrorismo.

Questa situazione ha avuto e continua ad avere un costo per Cuba. Finora i danni materiali ammontano a circa 54.000 milioni di dollari. Per i danni al popolo cubano non si possono fare stime in dollari: le 3.478 vittime o i 2099 feriti si possono solo contare e si può solo condividere il dolore arrecato alle famiglie e al popolo cubano.

Ma ancora oggi, dopo la tragedia che l’11 settembre ha colpito il popolo degli Stati Uniti e dopo che il Governo degli Stati Uniti dichiara e attua una guerra mondiale prolungata e indefinita contro il terrorismo presentandola come una guerra umanitaria, per la libertà, la democrazia e i diritti violati, c’è una situazione paradossale che continua.

A Miami, nella Florida, sono stati incarcerati cinque cittadini cubani che raccoglievano informazioni sui gruppi paramilitari e sulle attività della mafia cubano-americana, per prevenire atti di terrorismo e difendere il proprio popolo dalle aggressioni e dalla morte. L’accusa nei loro confronti è stata quella di avere messo in pericolo la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
I giudici di Miami, condizionati dalla mafia della Fondazione Nazionale Cubano-Americana, hanno emesso questa sentenza: due ergastoli e 15 anni di carcere a Gerardo Hernández; ergastolo a Ramón Labañino; ergastolo ad Antonio Guerrero; 19 anni di carcere a Fernando González; 15 anni di carcere a René González.

Come se questo non bastasse, gli Stati Uniti hanno inserito Cuba nella lista degli 80 paesi che, secondo loro, hanno connivenze con il terrorismo: siamo arrivati alla situazione incredibile per cui negli Stati Uniti, dove da decenni si organizza il terrorismo contro Cuba con la complicità di apparati dello Stato (la C.I.A.) vengono condannati cittadini cubani che indagavano su piani terroristici e sono giudicati, dalla giustizia nordamericana, come terroristi.

Ma la giustizia degli Stati Uniti, non accuserebbe e non condannerebbe mai un cittadino di qualunque paese che offrisse informazioni su azioni di terrorismo in preparazione contro di loro, o contro le proprie Ambasciate, o che potrebbero costare la vita di cittadini nordamericani. Come sempre, la doppia morale produce infamie.

Per questi motivi, ci impegniamo in una campagna di solidarietà con i cinque cittadini cubani ingiustamente incarcerati negli Stati Uniti e lanciamo un appello per sostenere ogni possibile iniziativa per la loro liberazione.

Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba
Via Borsieri 4, 20159 Milano tel 02680862 fax 02683082


A Cuba e nel mondo il 12 settembre 2002

Giornata mondiale di lotta
per la scarcerazione dei 5 patrioti cubani imprigionati negli Stati Uniti
Terrorismo dal Nord

di Iván Becerra

La popolazione di Cuba è, all’incirca, 25 volte meno di quella degli Stati Uniti. Tuttavia, il numero di morti, di feriti e di mutilati che Cuba ha dovuto subire per attacchi terroristici provenienti dal sud della Florida è maggiore del numero di vittime dovuto agli attentati dell’11 settembre 2001.

La città di Miami è, da vari decenni, una base di operazioni di pericolosissimi gruppi armati che non solo hanno aggredito Cuba, ma anche altri 24 paesi.

Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González, lottatori cubani per la pace, controllavano, a rischio della loro vita, le azioni di questi gruppi.

Arrestati dal Buró Federale d’Indagini (FBI), sono stati condannati a quattro ergastoli e a 77 anni di prigione, dopo un processo in cui sono stati violati principi legali fondamentali vigenti negli Stati Uniti da oltre due secoli.

Quando possiamo godere dell’allegria dei nostri figli e dei nostri nipoti all’inizio dell’anno scolastico, in scuole nuove costruite dalle mani umili di questo popolo, ci ricordiamo che proprio i bambini sono stati uno degli obiettivi preferiti dai terroristi di Miami.

L’epidemia di dengue emorragico ci è costata la vita di 101 bambini. E’ impossibile dimenticarlo. Come, tantomeno, possiamo dimenticare che è stato incendiato un asilo infantile in cui si trovavano 600 bambini.

La mafia anticubana ha sempre cercato di impedire che Cuba acquisti alimenti e medicine necessari a fare crescere felici e sane le nuove generazioni.

Contro questo tipo di terroristi agivano Gerardo, Ramón, Antonio, Fernando e René. Pensiamo a loro mentre osserviamo la vita che cresce intorno a noi, compreso i piccoli e vivaci passi di questi allegri cubani che cominciano ora la loro vita scolastica.